Home -> Cosa Fare -> Pizzòc

L’oronimo Pizzòc deriva da pits a cui il suffisso diminutivo -òc attribuisce il significato di ‘piccola punta’. Con la sua altitudine di 1.525 m è il monte più elevato del Comune di Fregona.
Dalla sua sommità, nelle giornate limpide, verso sud si può godere di un eccezionale quanto vasto panorama che va dai Colli Euganei alle lagune, dalla pianura friulana al golfo di Trieste e all’Istria; a nord invece si possono osservare i monti dell’Alpago e le Dolomiti venete; ad est, la Foresta e la Piana del Cansiglio, il gruppo del Cavallo; ad ovest il Col Visentin, la Vallata e i laghi di Tarzo e di Revine.

La cima, detta Piazza della Pace (la piazza più alta d’Europa), riporta tuttora i segni lasciati dalla cava di carbonato di calcio (dimessa e spostata poi a mezzo monte, in località Le Jére, che però, negli anni ’50, rovinò a valle con tutto lo stabilimento); ben visibili sono tuttora i piloni della teleferica che trasportavano il materiale al cementificio dell’Italcementi di Vittorio V.to.

Durante la Guerra Fredda ospitò una base radar della nato direttamente collegata a quella missilistica del Pian-Cansiglio. In faccia alla pianura, vi si staglia il rifugio Città di Vittorio Veneto, detto, prima del suo restauro, Baracón, poiché dava alloggio alle maestranze della cava; durante la seconda guerra mondiale fu anche sede del comando della Brigata partigiana “Fratelli Cairoli”.

I sentieri escursionistici che risalgono il versante meridionale del monte (quello di Còl de Fedèra-Agnelezza e quello delle Mandre, detto ‘Direttissima’; toponimi di evidente origine pastorale) offrono uno spettacolo paesaggistico e vegetazionale di sorprendente varietà (dal Nocciolo al Noce e al Castagno, dal Frassino al Carpine e al Faggio, dall’Abete al Larice, dall’Acero campestre alle molte specie arbustive).

La sommità del monte sul versante meridionale, presenta invece rimboschimenti di Abete rosso e Pino nero; nei pascoli esemplari isolati di Faggio, Sorbo montano (soprattutto in prossimità delle casere), Acero di monte, Ginepro.

Molto più interessanti sono gli aspetti floristici, diffusa è infatti la Genziana ad antere saldate; di grande interesse sono anche le Sassifraghe come la Sassifraga di Host, di Burser, delle Dolomiti, incrostata. Tra numerose altre specie sono presenti inoltre il Giglio di Carniola, il Senecione mezzano, la Stella alpina, la Pulsatilla alpina, la Peonia selvatica, il Veratro nero, l’Asfodelo montano, il Cumino, il Giaggiolo del Cengio, la Spirea cuneata, il Napello, il Rododendro cistino, la Carlina…

Tra i mammiferi si possono avvistare soprattutto la Lepre alpina, il Capriolo, la Donnola. Tra gli uccelli si possono osservare il Falco pecchiaiolo, il Nibbio bruno e quello reale, il Falco pellegrino, il raro Gallo cedrone, il Fagiano di monte (di cui si può ammirare la danza nuziale), la Cornacchia grigia, il Frosone, la Passera scopaiola, la Cincia mora. In Pizzoc, considerato col Cansiglio uno dei principali corridoi aviari del Nord-Est, è attiva da anni un’importante stazione di inanellamento degli uccelli di passo che arriva a contare anche un centinaio di specie a stagione.

Non solo per le genti fregonesi, il monte funge per le sue peculiari caratteristiche anche da indicatore meteorologico: Se l’à la zhintùra, no ’l dùra ‘Se mostra la cintura di nubi, il bel tempo non dura’; Se l’à ’l penàzh, pióva a s’cìh e s’ciàch ‘Se ha il pennacchio, pioggia a catinelle’; Se l’à ’l capèl, al farà bèl ‘Se ha il cappello, farà bello’.